Creare un’area con categoria catastale C6 (posto auto), riducendo un bene comune non censibile sta diventando un’impresa. A tutt’oggi questa operazione viene interpretata in maniera differente dalle diverse Agenzie Provinciali del Territorio con le ovvie conseguenze per noi tecnici del settore.
Spiego di cosa si tratta:
in questi giorni le amministrazioni comunali stanno verificando il reale l’utilizzo degli spazi destinati a bene comune (in particolare aree circostanti le palazzine ma non solo) e se riscontrano delle incongruenze inviano il sollecito per l’adeguamento catastale finalizzato al versamento dei tributi per la categoria accertata.
Questo spazio di discussione viene aperto con la speranza che qualcuno indichi una procedura catastale standard per la trasformazione di aree comuni o porzioni di esse in posto auto o altra categoria catastale.
Di recente ho trattato questo caso.
Palazzina edificata nei primi anni ’70 con relativo accatastamento
La partica catastale ha interessato esclusivamente le unità abitative e commerciali ignorando le parti comuni e i parcheggi al piano interrato.
Tuttavia negli atti di compravendita delle varie unità immobiliari sono stati citati i posti auto con una descrizione sommaria della loro posizione.
La pratica l’ho risolta presentando un Docfa per divisione in cui sopprimevo l’UI (appartamento) per costituire due nuove UI (appartamento più posto auto), il tutto spiegato in relazione citando gli estremi dell’atto.
E’ mia opinione che se non ci sono trace documentali sulla proprietà del posto auto, questa situazione andrebbe coordinata con l’amministrazione del condominio, soprattutto nel caso di riduzione di aree comuni per la costituzione dei parcheggi. Con tutto ciò che ne consegue (divisione e atti).